Un legame tra Monaci e Cappuccini

L’Ordine Mendicante fondato da S. Francesco d’Assisi (Ordo Fratrum Minorum, O.F.M.), composto da Frati (non da Monaci) che abitano i Conventi (non le Abbazie e i Monasteri), è formato da Minori, Conventuali e Cappuccini. Non sto qui a dilungarmi su differenze, specifiche e dettagli. Magari un giorno lo farò! Ma vi voglio parlare dei Cappuccini, perchè nella loro storia c’è un bel legame con i Monaci, in particolare con gli Eremiti Camaldolesi.

L’Ordine dei Cappuccini nacque nella prima metà del XVI secolo (per essere chiari 1500-1550), quando il Frate Francescano Matteo da Bascio prese coscienza che lo stile di vita condotto dai Francescani del suo tempo non era quello che San Francesco aveva pensato. Tutte le riforme religiose, anche quelle del ramo benedettino, avvennero lungo i secoli, e avvengono tutt’ora, per questa ragione: i Figli, con il tempo, dimenticano le Regole (e l’ardore) dei Padri Fondatori.

 

 

Matteo da Bascio, al secolo Matteo Serafini (Pennabilli, Rimini, 1495 circa – Venezia, 6 agosto 1552), nel gennaio del 1525 lasciò il Convento di Montefalcone (Fermo) per indossare un saio di tessuto ruvido (come quello di Francesco d’Assisi) e con il desiderio di osservare rigidamente la Regola del Padre Serafico: assoluta povertà, penitenza, vita eremitica, predicazione.

Erano tempi difficili e turbinosi per la Chiesa, alle prese con la Riforma luterana. Dunque si guardava a tutte le novità con grande sospetto e preoccupazione. Per di più, questo desiderio di tornare alle origini creava non pochi problemi ai Francescani. Fra Matteo e i suoi compagni dovettero penare alquanto, subendo anche il carcere.

Trovarono però rifugio presso i Monaci Camaldolesi di Monte Corona. In segno di gratitudine i Frati riformati adottarono il cappuccio a punta, tipico degli Eremiti Camaldolesi, e l’uso di portare la barba. Il nome Cappuccini deriva proprio da questo.

 

 

Provvidenzialmente, pochi anni dopo, nel 1528, con la mediazione della Duchessa di Camerino Caterina Cybo, i Cappuccini ottennero l’approvazione di Papa Clemente VII. E qui inziò una bella storia di Santi Francescani (per arrivare più recentemente a San Pio da Pietrelcina e San Leopoldo Mandic).

Il Cappuccino più famoso a livello letterario? Fra Cristoforo ne “I Promessi Sposi”.

2 thoughts on “Un legame tra Monaci e Cappuccini

  • Da Chiara - Reply

    E’ bello notare come nella storia sia di Francesco che di Matteo, c’è la presenza di una donna laica che intercede, “fra” Jacopa e Caterina. Non sapevo di Caterina. Chissà che il prossimo passo verso una riforma non sia quello di aprire le fraternità nei conventi anche a laici e condividere un cammino in comunità, insieme, sotto lo stesso tetto, il quotidiano.

    • Da Lo Speziale - Reply

      Il monachesimo é essenzialmente (lo si vede fin dalle origini, anche nel cenobitismo di Pacomio) un movimento di laici che desiderano vivere una vita pienamente cristiana. A mio avviso, più che andare a cercare nuove riforme bisognerebbe guardare indietro!

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