La pinacoteca civica ha origine dai lasciti delle collezioni di Paolo Tosio (1832) e di Leopardo Martinengo da Barco (1884). Particolarissima la sala che contiene le opere di Girolamo Romani, detto il Romanino, come la pala dell’altare maggiore della scomparsa chiesa di San Domenico (1548) e gli strappi degli affreschi del refettorio della foresteria (1530 circa) dell’abbazia di San Nicola di Rodengo Saiano. Spicca nella sala il coevo leggìo intarsiato da fra Raffaele da Brescia, proveniente dal coro dalla stessa abbazia olivetana. Nota di colore: il sindaco Bruno Boni ha regalato a tutti i nati nel 1982 la riproduzione dell’Angelo (1501) di Raffaello Sanzio, custodito nella pinacoteca.