73. Santissimo Corpo di Cristo

Nell’aprile del 1467 Antonio Martinengo dona ai Gesuati (movimento laicale fondato nel 1360 dal senese Giovanni Colombini) questo terreno sul quale inizia la costruzione della chiesa dedicata al Santissimo Corpo di Cristo, consacrata poi nel 1501. Il tempio diventa cappella gentilizia della famiglia Martinengo che qui si fa costruire il 29 maggio 1503 uno splendido monumento funebre, di squisito gusto rinascimentale, in marmi e bronzo, sul lato sinistro della navata, tasferito nel 1883 nel coro delle monache di Santa Giulia. La chiesa, a partire dal 1565, viene completamente affrescata da Benedetto da Marone: per bellezza e affinità tematiche, è considerata la Cappella Sistina di Brescia. Nel Seicento l’edificio viene ampliato, con tre cappelle laterali sul lato destro, per opera di Pietro Maria Bagnadore. Il 7 dicembre 1668 Clemente IX sopprime l’ordine dei Gesuati e ad essi qui, il 7 giugno 1669, subentrano i Frati Minori Riformati, fino al 1810. Dal 1870 l’edificio ospita il seminario diocesano fino al 1957 quando vi entrano i Missionari Saveriani.

Se sembra perduto il polittico dell’altare maggiore dipinto dal Romanino nel 1511 (forse frammenti nel museo di Kassel e nella raccolta Cunietti di Milano) rimane la sua l’Ultima cena del 1530 nel refettorio del convento. Interessante, nell’angolo inferiore destro della facciata, il recupero di parti del soffitto del tempio romano.

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