50. Sant’Alessandro

Tutto inizia con una antica basilica, dedicata al martire della legione tebana, costruita qui nel V secolo, al di fuori delle antiche mura cittadine, dal vescovo Gaudioso, le cui reliquie sono tutt’ora custodite nell’altare maggiore. Nel 1432 giungono qui i Servi di Maria che rinnovano l’edificio sacro: l’11 ottobre 1466 il vescovo Domenico de Dominicis consacra la nuova chiesa aggiungendo la dedica anche alla Vergine Maria, come attesta la lapide posta all’angolo esterno su via Moretto. Danneggiata dall’esplosione della notte di S. Elena (18 agosto 1769) la chiesa viene ricostruita, insieme alla piazza, nelle attuali forme dal bresciano Giovanni Donegani, eccetto la facciata, rimasta a rustico fino ai primi del Novecento. Con la soppressione dei Serviti nel 1797 i due chiostri, ormai distrutti dai bombardamenti del 2 marzo 1945, vengono destinati ad uso militare.

Tra le opere alienate si annoverano: il Polittico della Natività (1525) del Romanino, oggi alla National Gallery di Londra; il San Rocco (1545) del Moretto, conservato al Szépmüvészeti Múzeum di Budapest. Ancora presente sul primo altare di destra il gustosissimo Polittico dell’Annunciazione (1435) di Jacopo Bellini.

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