60. San Zeno al foro

Della chiesa medievale dedicata a Zenone (di Verona) resta ancor visibile esternamente l’abside romanico in laterizio. Il tempio, consacrato il 30 maggio 1756 dal cardinale Giovanni Molin, si presenta ora con le sue linee baroccheggianti settecentesche. Balza subito all’occhio il sagrato, abbellito da piante e fiori, racchiuso da una bella cancellata di ferro con delfini marmorei attorcigliati. La chiesa custodisce le reliquie del vescovo Rusticiano: il 16 agosto 1739 le spoglie del Santo (dall’arca rinascimentale di Gasparo Cairano, ora custodita nel museo cittadino) vengono solennemente riposte nel nuovo (e attuale) altare maggiore dal vescovo Francesco Martinengo Palatini. Nel 1752 viene qui eretto il primo altare della diocesi dedicato al Sacro Cuore, il primo a destra, per volontà dell’arciprete Domenico Tonolini, sepolto ai suoi piedi. Fin dal 1756 si attesta la presenza di una congregazione, che esiste ancor oggi quale Nobile Confraternita di Sant’Anna. Piacevolissimo il coro ligneo del XVIII secolo con episodi della vita del Santo Zeno.

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