59. San Pietro in oliveto

Secondo la tradizione questo luogo, occupato in origine da un tempio pagano, è stato visitato dall’apostolo Barnaba. Più certa archeologicamente la presenza di una chiesa in epoca longobarda (VIII secolo). Si susseguono qui dapprima i Canonici Regolari di S. Agostino. Poi i Canonici di S. Giorgio in Alga, giunti da Venezia nel 1437, a cui si deve l’impronta rinascimentale del complesso, come la facciata in botticino e gli splendidi chiostri di Antonio Medaglia. Interessante la cappella di San Barnaba affrescata da Paolo da Caylina il giovane nel 1530 che racconta quando Qui fu mandato da Roma da San Pietro il discepolo Barnaba contro il culto degli idoli. Infine nel 1669 giungono qui i Carmelitani Scalzi. Tristemente si ricorda il governo del priore Bruno del Gesù: fanatico pauperista, demolisce il coro e l’organo (le cui ante dipinte dal Moretto intorno al 1550, sono ora al museo diocesano), intonaca il soffitto affrescato del refettorio… tanto da essere allontanato dalla città il 6 settembre 1680. Il 30 giugno 1797 il complesso viene confiscato e diviene una caserma. Nel 1806 si trasferisce qui il seminario della diocesi. E infine, il 26 ottobre 1868, i Carmelitani Scalzi ne riprendono il possesso.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato Required fields are marked *
You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>