La complessa opera dell’orologio astronomico meccanico è conclusa nel dicembre 1546 da Paolo Gennari da Rezzato. Il quadrante principale dell’orologio, dipinto da Giovanni Jacopo Lamberti nel 1547 con oro zecchino e azzurro pannonico, si basa sul sistema tolemaico (eliocentrismo) e sul calendario giuliano (il nuovo e attuale calendario gregoriano arriva nel 1582). Sulla sommità, ai lati della campana, vi sono due automi in rame che rappresentano due uomini dotati di martello, soprannominati Tone e Batista (Antonio e Battista), ma meglio noti in dialetto bresciano come i màcc de le ure (i matti delle ore), che dal 1581 battono i rintocchi orari.