Per gli appassionati di calligrafia e di storia, una reminiscenza dello Scriptorium dei Monasteri. Che inchiostro usavano i monaci per scrivere? L’inchiostro ferrogallico.
L’inchiostro ferrogallico è un tipo di inchiostro nero che penetra profondamente nelle fibre della carta, risultando quasi indelebile. Per la facilità di produzione ed il suo costo ridotto è stato utilizzato per molti secoli. Storicamente si otteneva mescolando un infuso di “galle” (escrescenze ricche di tannini che si sviluppano su alcuni alberi, ad es. la quercia) e vetriolo verde (solfato ferroso).
Ecco la ricetta semplificata, che però mantiene il principio di base: ferro + tannini (vino e melograno). Ma state attenti, soprattutto ai bambini. Non è assolutamente da bere!
Ingredienti:
- buccia di melagrana a piccoli pezzetti
- acqua
- vino rosso
- solfato di ferro (si usa per concimare le piante)
Preparazione:
- mettere in acqua le bucce di melagrana e lasciarle in infusione
- in un bicchiere mettere il vino rosso e un cucchiaio di ossido di ferro
- unire la miscela di ferro e vino nell’infuso di bucce di melagrana
- il ferro e i tannini faranno reazione e con il tempo il nero dell’inchiostro diverrà sempre più intenso
Buona scrittura!