Se ai Liguri, popolazione celtica del IX secolo a.C., e al loro re Cidno, dobbiamo il nome del colle Cidneo, ai Galli Cenomani, giunti qui nel VII secolo, dobbiamo il nome della città dal celtico bric = altura da cui poi in latino Brixia. La torre Mirabella, alta 22 metri, è ciò che resta della basilica paleocristiana di S. Stefano in Arce, chiusa definitivamente da Carlo Borromeo nel 1580. Il castello, chiamato falcone d’Italia, è il risultato di modifiche susseguitesi nelle varie dominazioni. Celebre la strada del soccorso, una via di fuga voluta nel Trecento dai Visconti che portava all’esterno della città antica, verso nord, ad una porta posteriore (o posterula da cui il toponimo Pusterla). Purtroppo questa via di salvezza è servita per ben altri scopi: da essa giungono i rinforzi per il sacco di Brescia del 19 febbraio 1512 comandato dal francese Gaston de Foix; e nuovamente nel 1849 arrivano tramite essa i rinforzi austriaci che consentono a Julius Jacob von Haynau di sedare l’insurrezione (le Dieci Giornate) il 1° aprile 1849.
