Domani, mercoledì 19 febbraio 2020, inizia quella che alcuni chiamano la “Settimana Grassa” ovvero la settimana di Carnevale, che si concluderà martedì 25 febbraio. I bambini ne sanno qualcosa (fortunelli!) visto che godranno di alcuni giorni a casa da scuola.
Questo appuntamento annuale non ha una data fissa nel calendario poichè segue le cosiddette “feste mobili” del calendario romano della Chiesa Cattolica: infatti, il Carnevale precede il Mercoledì delle Ceneri, calcolato a sua volta 40 giorni prima della Pasqua, che cade la prima domenica dopo il plenilunio successivo all’equinozio di primavera.
Sì, è un poco complicato… in sintesi, per spiegarmi:
- l’equinozio di primavera si verificherà astronomicamente venerdì 20 marzo 2020 alle ore 03:50;
- il plenilunio successivo a tale data si avrà mercoledì 8 aprile alle ore 04:35 (tra l’altro sarà una superluna);
- la prima domenica successiva a tale plenilunio è il 12 aprile, dunque Pasqua.
Mercoledì delle Ceneri, si dice, cade 40 giorni prima di Pasqua. Se però voi fate un calcolo, tra il 26 febbraio e domenica 12 aprile si contano 46 giorni. Perchè? Due tradizioni: la prima, più antica, prevede di escludere le domeniche (6) di Quaresima, perchè di domenica, Giorno del Signore, non si può digiunare; la seconda, moderna, dovuta alla riforma del Concilio Vaticano II (1963), stabilisce che la Quaresima finisca prima di Giovedì Santo, 9 aprile 2020. Insomma, ci basti la sostanza della cosa: la Quaresima richiama i 40 giorni/anni di purificazione biblica e servono all’uomo per preparare il cuore alla festa fondante della religione cristiana.
Il termine “Carnevale” trae la sua origine da questa tradizione cristiana: deriva probabilmente dal latino “carnem levare“, a sottolineare il fatto che dal giorno successivo, Mercoledì delle Ceneri, inizia il periodo di digiuno ed astinenza dalle carni (materiali e spirituali).
Alla radice del Carnevale stanno probabilmente le feste dionisiache greche, i Saturnali e i Lupercalia romani. Durante queste feste si realizzava un temporaneo scioglimento dagli obblighi sociali e dalle gerarchie per lasciar posto al rovesciamento dell’ordine, allo scherzo e anche alla dissolutezza; costituivano un periodo di festa e un momento di rinnovamento simbolico, durante il quale il caos sostituiva l’ordine costituito. Credo sia insito nell’uomo il voler festeggiare, il mascherarsi, il voler prendere in giro i potenti… e anche fare il “cretinetto” almeno una volta all’anno (personalmente, ve lo confido, io non amo il Carnevale!).
Ma, cosa molto positiva, a Carnevale si possono mangiare dei dolcetti assai golosi che vengono chiamati con tanti nomi differenti a seconda della regione italiana: frappe, bugie, lattughe, cenci, crostoli, chiacchiere…
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