L’amicizia con Federico Bertolotti, nata proprio in occasione del Colloquio Delizioso del 15 aprile dedicato all’ispirazione artistica, e la recente canonizzazione di Papa Paolo VI, grande amante dell’arte e degli artisti, hanno portato Luca a sfidare Federico: creare una mitria moderna. Da ex-monaco e sacrista, Luca ha fornito a Federico le nozioni storiche e liturgiche di questo ornamento vescovile, nonché i dettagli pratici sull’uso di tale manufatto. Ma non ha voluto in nessun modo condizionare Federico, lasciandolo libero di esprimere la sua sensibilità e la sua ispirazione artistica. Condividendo il pensiero del Santo Papa a riguardo degli artisti, che aiutano la Chiesa a “tradurre il suo messaggio divino nel linguaggio delle forme e delle figure, a rendere comprensibile il mondo invisibile” (8 dicembre 1965), alla fine il risultato è sorprendente: a livello materico si possono apprezzare l’altissima qualità della manifattura e la sostenibilità (a livello ecologico ed etico) dei filati; a livello di design, la composizione artistica, che non è evidentemente la classica copia di stilemi di un tempo, risulta piacevolissima ed estremamente evocativa.
Questa mitria, ancorata pienamente alla Tradizione quale “memoria del fuoco e non adorazione delle ceneri” (G. Mahler), viene oggi donata ad un luogo amato da Montini: l’Abbazia di San Nicola di Rodengo Saiano. Unica realtà monastica maschile presente in Diocesi, l’Abbazia Olivetana è un luogo molto caro anche a Lo Speziale.
Concept della mitria, design “Ariosa” by Federico Bertolotti
Considerata la mitria nella sua funzione di paramento liturgico come simbolo di dignità ed autorità episcopale ho voluto raccontare attraverso la confezione di questo ‘oggetto’ sacro, sin dalla sua ideazione e progettazione, l’idea e l’importanza della nascita come creazione e interazione di forze. Viviamo in un secolo dove lo sviluppo tecnologico e la ‘massificazione’ progrediscono inevitabilmente verso un avvenire di trasformazione e cambiamento; un secolo dove pare perdersi e diradarsi la centralità dell’essere come individuo unico ed irripetibile colmo di battito e valore, dove le certezze sembrano sciogliersi e cadere in un oblio incondizionato: forse memore di un ormeggio che spazia verso il rinnovamento.
Fianco a fianco in una stretta collaborazione con il mio staff abbiamo dato vita ad “Ariosa”, pezzo unico originale e particolare, realizzato da esperte mani sartoriali e composto di materiali pregiati e certificati della loro naturalezza ed etica di produzione. Le spesse trame esterne del cotone della mitria, naturali e biologiche, si fondono nella parte alta del cappello con un tessuto di seta selvaggia azzurra che si riprende sul retro nel cadere delle infule. L’interno rivestito da una fresca ed elegante fodera nera si compone di fini cuciture fatte a mano senza tralasciare alcun dettaglio. La parte frontale è disegnata nel ricamo con un filo colorato e trattato successivamente con resine naturali. Una croce-uccello simbolo di alto volo e lungimiranza nasce ed esce dalle acque chiare e dalle acque scure consapevole della luce che emana e che riceve dal mondo; nel suo centro un raggio d’oro unisce gli opposti del cuore dove riconoscendo l’odio, rappresentato dal cuore più scuro ricamato specularmente verso il basso, come potenziale amore trasforma attraverso il divino la propria visione uscendone per sempre mutata: nasce così il sole, simbolo di un nuovo giorno e di una nuova vita sostenuta da quel vento, le tre nere linee che si arricciano sulla destra, che altro non è che l’alito del Creatore. Il ricamo continua sulle ‘vitte’ dove su quella di destra i pesci d’argento, finiti da un occhio d’oro in perline di “vetro Venezia” applicato a mano, scendono verso il mondo e ricevono l’esperienza; sulla sinistra i pesci in filo oro e giallo, finiti da un occhio d’argento in perline di vetro, tornano all’origine investiti da quella fede e ‘verbo divino’ portatore di luce eterna.
Come si può notare, da artista-designer quale sono, ho voluto mantenere una confezione classica nella costruzione della mitria unendola ad una forma simbolica-astratta proprio perché volevo mantenere un legame, un ponte, tra antico e nuovo, tra passato e presente, tra tradizione e contemporaneità dove l’autenticità del valore e della parola non si disperde nel moderno ma si incontra e si fonde rinnovandosi. Ho pensato che l’astrazione fosse la tecnica più adatta per esprimere l’idea di cambiamento e trascendenza, forse perchè più vicina al sismografo dell’anima e al ‘movere interiore’: dalla non forma come energia potenziale alla costruzione.
“Ariosa” come pezzo unico, limitato, fatto a mano dai migliori sarti italiani e autenticato nella certificazione dall’etichetta interna [F.B] FEDERICO BERTOLOTTI, vuole rappresentare un simbolo di movimento, incedere, progresso, spiritualità e creatività; così come “un’aria” che conosce il soffio della propria origine e originalità si manifesta nella realtà del tempo e dei nostri giorni.