“Civiltà di tutti gli istanti, cortesia, tenerezza fraterna, carità, educazione, quel riconoscimento quotidiano della dignità umana, equilibrio di una vita armoniosamente distribuita tra la vita spirituale, il lavoro, la distensione, il riposo: valori questi che, da secoli, sono l’appannaggio della vita monastica se non, sotto molti aspetti, quelli che popolano le nostalgie dell’uomo moderno, che si sforza di ritrovarli, bene o male, nella sua seconda casa o nelle sue gite domenicali: i valori dell’interiorità, i cibi semplici e naturali, il silenzio, la natura, i riti della convivialità e, chissà?, qualche volta, la preghiera.”
(Bernard de Jouvenel, cit. da Léo Moulin, La vita quotidiana secondo San Benedetto, ed. Jaca Book)
Nella fotografia, il chiostro grande del Monastero di San Faustino Maggiore a Brescia, fondato dal Vescovo Ramperto nel 841 e soppresso nel 1798 dal Direttorio della Repubblica Cisalpina, ora Sede dell’Università degli Studi di Brescia.