La Pinacoteca Tosio Martinengo

Dopo ben 9 anni di lavori, nella primavera di quest’anno è stata riaperta la Pinacoteca Civica di Brescia, nello splendido Palazzo Tosio Martinengo.

La Pinacoteca, con la sua importante collezione di opere (Raffaello, Foppa, Savoldo, Moretto, Romanino, Lotto, Ceruti, Hayez, Thorvaldsen, Pelagi, Canella e Canova, per citare i nomi più noti), è stata riorganizzata attraverso un nuovo percorso espositivo in 21 sale.

Assolutamente da visitare! Un diletto per gli occhi e l’anima!

Tra le varie opere (molte provenienti da chiese e conventi), i due strappi di affresco provenienti dal refettorio della foresteria dell’Abbazia Olivetana di Rodengo Saiano: la “Cena in Emmaus” e la “Cena in casa di Simone Fariseo” di Girolamo Romani, detto il Romanino (Brescia, 1484 – 1566 circa).

Di fronte ad essi il leggio del coro della stessa Abbazia, opera di Raffaele da Brescia (datato circa 1530). Notate le dimensioni raffrontandole alla signora in fotografia. E immaginate quali libri, anzi libroni, per la liturgia monastica (antifonari e salteri) dovevano far bella mostra su di esso.

Interessante la storia di Raffaele. Nacque a Brescia, probabilmente nel 1479, figlio del pittore Giovan Pietro da Marone. Poco prima del 1501 entrò come novizio nella Abbazia Olivetana di San Nicola a Rodengo Saiano. Avendo potuto constatare la sua eccezionale perizia nell’arte della tarsia lignea, i suoi confratelli lo mandarono alla Casa Madre dell’Ordine, l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, dove, con l’ausilio del suo maestro frà Giovanni da Verona, portò a termine il coro intarsiato tra il 1503 ed il 1505. Cose belle!

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