91. Santi Felice e Fortunato

Già nel X secolo esiste, all’inizio della attuale via Tosio, una chiesa vicino ad una fontana pubblica coperta da una tettoia, da cui la denominazione di Santi Felice e Fortunato “di fontana coperta”. Nel novembre del 1294, per volontà del vescovo Berardo Maggi, nella chiesa e negli spazi attigui giungono le monache cistercensi di Santa Maria della Colomba di Manerbio, fino al 1407 quando il monastero dei Santi Felice e Fortunato, ormai vuoto, viene acquisito dall’arciprete della cattedrale di Brescia. Nel 1435 papa Eugenio IV ordina all’abate del monastero di Sant’Eufemia di costituire Orsina Alberti di Piacenza (monaca proveniente dal cenobio dei Santi Cosma e Damiano) quale badessa del monastero dei Santi Felice e Fortunato. Nel 1445 alla comunità dei Santi Felice e Fortunato vengono concesse, dal vescovo Pietro del Monte, le vicine strutture e la chiesa di Santa Maria di pace costituendo nel 1447 il nuovo monastero detto appunto delle monache benedettine di Santa Maria di pace. A ricordo dell’antica presenza della chiesa, ormai distrutta, sull’angolo tra via Gabriele Rosa e via Fratelli Lombardi rimane una edicola con il nome di San Felice.

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